venerdì 26 dicembre 2008

Ultimatum alla Terra


Regia: Scott Derrickson
Durata: 1 h e 43 m
Klaatu è messaggero alieno: l'umanità verrà distrutta all'alba (ora più ora meno) se i popoli non smetteranno di arrecare danno al pianeta Terra. Eh?!? Io faccio raccolta differenziata di latta, carta, vetro e plastica.. mica ora dovrò anche iniziare a bere la mia urina, vero?

Best

5 - Alieni veri


Merito derivativo. Il film mantiene la stuzzicante idea del complesso di entità aliene che monitorano lo status abitativo terrestre. Nel caso odierno, saranno forse loro ad avere estinto i dinosauri, salvaguardando la vita umana (inglobata dentro qualche sorta di sfera criogenica)? E sono loro ad avere attuato l'alluvione con araldo Noè-Klaatu descritta nella Genesi biblica? L'ideale alla base della distruttività aliena è accattivante e guadagna qualcosa dall'essere solo accennato.

4 - Le sfere del regista



Derrickson se la cava con alcune scelte visive meno banali di quanto ci si potrebbe aspettare. Regge bene la macchina anche quando non sorretto da brillanti soluzioni di sceneggiatura, adotta un piglio fortemente riflessivo per la prima parte pur incespicando in poche sequenze (il recupero-sequesto della Connelly su tutto). Riesce soprattutto a contenere e svincolare la facile effettistica che fra frizzi e lazzi militareschi si mostra sempre dietro all'angolo. Regala anche alcune belle sequenze come gli sprazzi sferici sospesi nel vuoto o le specie animali richiamate dall'atavica necessità di sopravvivenza.

3 - Klaatu

Chi l'avrebbe detto: a Keanu Reeves le parti da spaesato monoespressivo riescono curiosamente bene. Per l'occasione si è anche portato dietro il completo indossato in Constantine, che bravo. Oddio.. rispetto all'originale non si capisce benissimo il suo ruolo di ambasciatore (l'abduction dell'incipit è piuttosto inutile), ne tantomeno il suo scopo (avvisare i potenti della fine del mondo? indire una conferenza sul risparmio energetico?) e i suoi poteri (controlla l'energia? interagisce via GiFi 8.0 con le apparecchiature elettroniche?). Ma all'interno di una sceneggiatura talmente carente sono mancanze che passano in netto secondo piano.

2 - Il presidente degli Stati Uniti d'America

Almeno per una volta non si vede mai. Non salva la situazione e non gestisce prontamente l'emergenza ma, al contrario, porta la nazione al tracollo negando telefonicamente ogni possibilità di dialogo con le presenze ostili (lasciando palesare come la rigida condotta militare della Bathes fosse fin dall'inizio vincolata da direttive superiori). Come dire che sui Governi non possiamo fare alcun affidamento; il cambiamento è riposto esclusivamente nella coscienza decisionale del singolo. Pessimistico a dir poco e per questo curiosamente realista.

1 - Il mondo al buio


Ecco che quando hai definitivamente perduto ogni speranza, il film ti sorprende col guizzo finale. Già profetizzata da Carpenter nel sottovalutato sequel-remake di Fuga da New York, giunge la fine dell'era energetica. Black-out totale e ritorno alla vita nella caverne come prezzo da pagare, soluzione necessaria ma meno drastica dell'estinzione del genere umano. Invero il finale è fin troppo ambiguo e malamente sbrigativo, lancia però un interessante presupposto che avrebbe meritato maggiore sviluppo (sempre nei limiti dell'essere chiusura narrativa).

Worst

5 - Jennifer Connelly


Una volta, ai tempi di Phenomena e Labyrinth, non mi dispiaceva affatto. Poi è anche migliorata (Dark City, Requiem for a Dream, Hulk) riscoprendo una nuova maturità artistica. Ma cosa è successo a Jennifer Connelly? Quello della madre/moglie affranta è un ruolo a lei calzante ma c'è una clausola contrattuale che non le consente di interpretare altro? Ad ogni modo, qui svolge il suo compitino senza particolare partecipazione, anzi sembra spesso quasi demotivata. Per dirla alla Rezza; fai un aldilà del di qua e un aldiquà del di la, ma soprattutto: divertiti!

4 - L'ottusità militare

Uno dei comandanti delle operazioni di attacco è T-Bag, quello di Prison Break. E fin qui vabbè, fa un po' strano vederlo con entrambe le mani ma ci può stare. Il problema è il modo in cui vengono portate avanti queste operazioni, stupidino a dir poco. Si prenda come esempio la parte dei caccia controllati dalla base, completamente insensata così come la reazione del capo (memorabile il suo sconfortante "così non andiamo da nessuna parte" detto con tanto di braccine allargate). Sicuramente è voluto e attinente al Best #2 ma era proprio necessario trasformare tutto in una sequela di macchiettistici "bombardate tutto!"? Che l'offensiva militare non sarebbe servita a nulla se non a peggiorare le cose lo si capisce fin dal primo, determinante colpo di fucile.

3 - Gort il pupone

Wow, è uguale spiccicato a uno dei miei exogini preferiti! Il che non rende meno ridicolo ogni suo movimento. Si nota la voglia di avvicinarsi all'estetica originale e probabilmente sessant'anni fa sarebbe sembrato più alieno di quanto oggi sembri idiota. L'action figure in scala 1:1 non mi dispiacerebbe affatto ma vi prego, davvero; non si può. Poi - a un certo punto - quando uno pensa che si sarebbe finalmente messo a tirare cazzottoni ai grattacieli come in un onesto z-movie giapponese, si trasforma. In un'astronave? In un missile? In Superman? No, in uno sciame di... mosche, voraci e robotiche. Uhm...

2 - Klaatu, Barada, Nikto!

Non lo dicono. Mai. E allora, che senso ha rifare Ultimatum alla Terra se poi non ci metti la frase più indimenticabile e maggiormente rappresentativa dell'intero film? Chessò.. la potevano citare su una scatola di cereali oppure avrebbero potuto citare la citazione attraverso un fittizio passaggio televisivo dell'Armata delle Tenebre. A questo punto perchè non farla urlare a Keanu Reeves nel momento in cui si butta sulla sfera, alla fine? Sarebbe stata un'uscita di scena col botto, no?!? Non c'è. Che mesto.

1 - Il figlio di Will Smith

Il figlio di Will Smith è un cane di attore e un orrendo bambino. Sarà che neppure per un istante riesco a vederlo in vesti diverse da quelle del moccioso viziato, del figlio di papà raccomandato che senza la fama del genitore oggi sarebbe un Chris di "Everybody Hates Chris" nella realtà. Ma il film ci mette molto di suo, sia ben chiaro. Personaggio insostenibile dall'inizio alla fine, reso insopportabile da frasi tremende ("non so dove siamo, mi accompagni a casa?") e improvvise quanto incoerenti svolte comportamentali (l'artificio della caduta è semplicemente assurdo così come il dialogo sul furgoncino). Quel che è peggio; su di lui poggia l'intera empatia che Klaatu dovrebbe provare nei confronti della specie umana. Ecco.. se io fossi stato Klaatu, la nefanda vicinanza del ragazzetto avrebbe dissipato ogni mio dubbio sul fatto che gli esseri umani andrebbero tutti sterminati, nessuno escluso. Altro che gettare le cartacce per terra.. pessimo Klaatu che si lascia infinocchiare da un paio di lacrime. Tzk.

giovedì 25 dicembre 2008

Natale 2008


Regia: Chiesa Cattolica & Coca Cola
Durata: 24 h
E' arrivato il Natale, puntuale come la bolletta di Wind Telecomunicazioni e accolto più o meno col medesimo entusiasmo. Ma c'è del meglio anche nel peggio (e viceversa), come dimostra questo Speciale B&W#5...

Best

5 - Santa's Cthulhu

I want to believe. Sono anche pronto ad appendere la calza sul caminetto. Ovviamente con un piede umano al suo interno.

4 - Satan Clause

Sono pronto a scommettere che ha avuto il suo gran bel da fare anche durante il Natale 2008.

3 - Pranzi e cene

Sempre gradite le parentesi culinarie, siano esse lavorative o famigliari. Anche perchè i soliti 4 salti in padella hanno francamente rotto, e diciamolo.

2 - Due giorni festivi

Giusto il tempo utile per scrivere questo post e controllare la mail; viva il cristianesimo!

1 - Tempo di regali

Al top la lampada lavica che mi sono autoregalato. Seguono un sfera che s'illumina facendo suoni di varia naturopatia e una cornice digitale. Ovviamente vince il kitch più grossolano e riciclabile. I beni di seppur limitata necessità o utilità sono quelli maggiormente antinatalizi, quindi meno apprezzati. Ma l'atto dello scartare rimane gratificante e carico di curiosità, rendendo più dolce il sorriso di circostanza che segue la deludente scoperta.

Worst

5 - Gli auguri


La Via Crucis numerica, più che un rito tradizionale una condanna vitalizia. Guai a mancare qualcuno che poi ti tiene il broncio tutto l'anno. Sono per l'augurio implicito alla festività; anche se non vi è arrivato quell'ipocrita sms e non ci sentiamo da qualche settimana o mese, non significa che io vi abbia preso in antipatia o stia complottando alle vostre spalle, eh!

4 - Scrooge mancato



Anche quest'anno niente visita dei tre Spiriti del Natale. Dove sbaglio? Dove?!

3 - Una poltrona per due
Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato
Nightmare Before Christmas



Natale sarebbe un po' meno natalizio senza la programmazione televisiva del glorioso trittico cinematografico (rigorosamente distribuito random nelle tre fasce orarie mattina-pomeriggio-sera). Ce ne sarebbero altri dalla presenza più ciclica e discontinua ma questi non possono proprio mancare. Ora mi risulta che solo la coppia Murphy-Aykroyd si sia intravista nella prima serata della vigilia di Italia 1. Chi abbia notizie di Jack Skeleton e Willy Wonka (l'originale, mica quella Franca Valeri col caschetto di Burton) è pregato di segnalare prontamente canale di riferimento e ora esatta del passaggio. Avete tempo fino alla mezzanotte del 27. Sally, I Miss U.

2 - Le campane della chiesetta

In loop continuo da ieri pomeriggio, con sommo gaudio del campanaro pazzo. Me lo immagino probabilmente deforme e madido del suo sudore, totalmente invasato nel trasformare ogni sequenza di rintocchi in una fantasia dalle schizofreniche tonalità. Due giorni di sonno arretrato garantiti.

1 - Away From Her

I disappear in your name
But you must wait from me
Somewhere across the sea
There's a wreck of a ship

sabato 29 novembre 2008

The Strangers


Regia: Bryan Bertino
Durata: 1 h e 30 m
Scott Speedman e Liv Tyler, coppia in crisi, ricevono l'inattesa visita degli strangers. Ovvero tre individui mascherati col vizietto dell'omicidio.

Best

5 - Liv Tyler


Si prodiga in puntuali urletti, ce la mette tutta ma difficilmente fa dimenticare le orecchie a punta di Arwen (o forse Arwen l'ha doppiata, boh?!). La progenie di Steven Tyler non può vestire così male. Neppure per finzione. Mai. Mi sarei almeno aspettato acuti più incisivi. Rimane una presenza costante, capace di reggere il film sulle spalle di alcune sussurrate. E non è poco.

4 - Trailer of the year


Nulla da dire sul look dei tre malvagi. Essenziale e figurativo, maschere vintage (l'estetica anni '20) eppur moderne (lo Spaventapasseri involutamente batmaniano). Ottima la scelta di non mostrare i volti a maschere calate.

3 - Non importa la grandezza ma come lo si usa


Un'abitazione dal discutibile arredamento e 8 attori di cui solo 5 rimasti in scena per più di 10 minuti. Bravi i produttori esecutivi che sono riusciti a finanziare l'imbastitura di una povera vicenda attorno a povere espressioni e locazioni. In ogni caso, il film appare curiosamente più costoso di quanto sia il reale budget. 9 milioni il costo totale e pare ne abbia incassati più di 70 nel mondo.

2 - A l'intérieur


L'ambientazione è accessoria rispetto al rapporto d'uso che ne viene fatto. La morte dell'amico sarà stupidina ma necessaria in quanto pone il protagonista a diretto contatto con la morte, dentro un luogo apparentemente sicuro e conosciuto. Rendere la vittima un carnefice, seppur involontario, è un espediente che difficilmente fallisce.

1 - Them

"Perchè eravate in casa.."
La violenza insensata e gratuita è tale se priva di motivazione. South Carolina come Rimini; la casualità diventa fattore omicida. Il trastullo criminale è forte di ludismo inappagato; "il prossimo andrà meglio" dirà uno dei carnefici all'altro. Nessun contrappasso alla Hostel o The Devil's Rejects. Semplice possibilità votata all'accadimento fortuito e contingente. Nulla è dato sapere degli uccisori, ma tanto basta sapere sulle vittime. I cattivi, pragmatici e meticolosi, sembrano avere pianificato ogni cosa fin dall'inizio. O forse no.

Worst

5 - Ma sti strèngher?

Non c'è metodo e meticolosità nelle azioni offensive. Emblematica la sequenza dello scontro fra macchine. Lui fa per scappare, viene abbagliato dai fari e tamponato. Scappa dentro casa cercando sicurezze diverse dal fuggire a gambe levate urlando in gaelico. Come se tutti vivessero su un pratchettiano Mondo Disco che non concepisce nulla oltre al proprio confine conoscitivo. L'unico limite è la location?

4 -Il telefono piange


Scream ha fatto il suo tempo, vederla disperarsi davanti al telefono richiama isterici testi scritti da Maurizio Costanzo. Qualcuno gli spieghi che è possibile chiamare durante il tempo di ricarica! Compratevi un Nokia 1200; costa trenta euro e con 390 ore in stand-by vi risparmiate la seccatura di protrarre simili film oltre 5 minuti più del dovuto!

3 - Gioco di coppia

Lui e lei credibili quanto Carmen Electra e Dennis Rodman, si presentano tristanzuoli e abbacchiati manco fossero appena usciti neosposini dal Grande Fratello. Passi la crisi del settimo anno ma questa coppia è verosimile quanto il Mugnaio Bianco e Clementina mentre teorizzano sul tempo di cottura della posizione #52 di kamasutriana memoria.

2 - Vittime del tabagismo

"Ho finito le sigarette!"
"Esco a prenderle, tanto avevo voglia di fare un giro in macchina.."
Alle 4 del mattino. Dal loco sperduto nel mezzo del nulla. Appena dopo avere ricevuto la visita di un'inquietante schizzata che chiede se in casa c'e una certa "Tamara".

1 -
Questi fantasmi

Per 3/4 di film gli stranieri appaiono e scompaiono come spiritelli. Battono su porte o finestre, si fanno intravedere una frazione di secondo per poi sparire di nuovo. Gli mancano solo catene e lenzuolo bianco... Due, tre, quattro volte. Emmobbastaveramenteperò (cit.)! Quando sopraggiunge il senso di fastidio è chiaro cosa non abbia funzionato all'interno della basilare costruzione di suspence che, invece di mantenere in una scaletta di costante tensione, telefona per avvertire l'arrivo del prossimo noiosissimo "BUH!".