domenica 25 gennaio 2009

Splinter


Regia: Toby Wilkins
Durata: 1h e 32m
Un ratto di fogna mutante addestra quattro tartarughe radioattive ai segreti del ninjut.. No, togliamo le tartarughe ma teniamo mutazione, sostituiamo il ratto col furetto e aggiungiamo la coppietta di fidanzatini sequestrata dalla coppietta di criminali. Shakeriamo e versiamo tutto su una stazione di servizio.

Best

5 - L'allegro chirurgo
"Dannazione, così non riesco a raggiungere l'osso!"
Il bandito ha il braccio posseduto dalla muffa killer e il compagno di disavventura si offre volontario per amputarglielo. Con un taglierino. Se non lo avessi visto ancora non ci crederei.

4 - Equilibrio di coppia



Apprezzata la scelta di evitare la regola della ragazza svampita che si limita a chiosare alle spalle del proprio boyfriend; dei due lei rappresenta il fulcro per prontezza decisionale e iniziative illogiche. Lui inizialmente rimane ad osservare ritagliandosi il ruolo del pensatore che, sul finire, lo porta ad illuminate conclusioni da terza elementare. La coppia liberal si compensa a vicenda.

3 - Splinter Cell


La cella frigorifera è teatro di alcune fra le sequenze più divertenti e svela il punto debole dell'agente parassitario (inutile spiegarlo da quanto sia scontato). Scappatoia senza idee (in qualche modo dovevano pur farli uscire da lì) ma chimicamente sensata. A proposito del parassita; se fossi un biologo mi piacerebbe poterlo studiare. Ma probabilmente diventerei uno di quegli scienziati malvagi che finiscono col chiamare "figli miei" delle provette.

2 - La stazione di servizio



Location che non brilla per originalità ma fornisce due buoni argomenti di rilievo; il primo è un ambiente limitato ma provvisto di ogni elemento di necessità (dal cibo all'oggettistica) che consente l'intero svolgimento del film con una piccola ma importante variante (la cella frigorifera). Il secondo è l'ambiente circostante, silenziose foreste "inadatte al disboscamento" fatte da alberi secolari che danno un pur minimo motivo d'esistere al malefico organismo cellulare (il primo essere vivente contagiato è un furetto).

1 - Mescolanza di falangi



Un'abitudine del parassita consiste nello spezzare ossa e articolazioni del corpo dentro cui ha trovato casa. E' interessante il modo in cui viene esteticamente ridefinita la figura umana, figlioccia carpenteriana che alla corruzione delle membra non unisce particolari funzioni di utilità, esclusi magari le scheggie del titolo; sottili aculei che consentono alla muffa una più facile propagazione nei tessuti con cui entra in contatto. Quello che però più mi ha colpito è la rappresentazione del dolore (nel film) e la percezione dello stesso (nello spettatore). Schiocchi di dita svincolate dai propri legamenti. Ne ho sofferto più io della vittima.

Worst

5 - Boyd.. ci sei?



Da qualche film a questa parte sembra che la polizia debba puntualmente arrivare nel posto sbagliato ma al momento giustissimo per morire. Non fa eccezione la lady-cop in questione. Cos'è questa scarsa fiducia nei confronti delle forze dell'ordine? Tutti dovrebbero avere il diritto di farsi difendere dal proprio obeso sceriffo redneck! Comunque simpatico l'effetto "addome saluta bacino" avulso da ogni legge fisica conosciuta. Ci vuole ben altro per stupire, però. E in ogni caso, Boyd non c'è.

4 - Dategli una coperta



Per non farsi sgamare dallo zombie putrefatto, il tizio di Road Trip si fa ghiacciare i testicoli. Poi corre fuori munito di termometro anale. Scherzo eh, sulla corsa; in realtà cammina. Però non so.. quella dell'omino surgelato mi sembra un po' una cazzata.

3 - Amiconi foreva



Comprensibile che in una condizione di tale sopravvivenza il numero possa fare la forza, ma non è mica credibile il modo in cui i due studentelli fanno improvvisamente comunella col pluriricercato che li ha forzatamente costretti a ritrovarsi in quella situazione. A proposito dell'omicida (il migliore lì dentro, detta tutta), alla fine si scopre che è uno buono e caritatevole, animo puro che avrebbe donato i suoi averi alla vedova da lui causata tale. E ai bambini poveri del terzo mondo, niente? La redenzione che passare necessariamente attraverso il sacrificio finale è invece un retaggio della presidenza Bush, don't worry.

2 - Mano mano morta..



..bussa alla porta, bussa al porton: BIM BUM BOM! Mi piace quando un film sceglie di mettersi in gioco rischiando di ostentare ridicolo. Mi piace meno quando sembra prenderci gusto. La Mano che zompetta sulle dita funziona magari la prima volta, diverte ed è anche utile a capire il decorso dell'infezione causata dall'organismo assassino. Alla seconda di braccio munita però si esagera (soprattutto in CGI televisiva). Almeno una deve essere ritornata al suo proprietario, propendo per gli Addams ma potrebbe appartenere anche a Lansdale. Il fumettista dico, non lo scrittore.

1 - Non c'ho la lira e manco l'idea



Pur ben fatto e inizialmente aiutato da certo vedo/non-vedo, il make up non può fare miracoli. Wilkins sembra saperlo bene ma nonostante questo neppure si è voluto privare dal mostrare l'intruder in azione, scegliendo di adottare riprese convulse e incomprensibili ad ogni entrée del mostro di carne. Fastidioso, moltissimo.

sabato 24 gennaio 2009

martedì 20 gennaio 2009

Boogeyman 3


Regia: Gary Jones
Durata: 1h e 34m
Il Boogeyman torna per infestare gli incubi di alcuni giovani studenti. Sequel apocrifo di Boogeyman 2.

Best

5 - L come laco ti sacue



Non vi è alcuna ricercatezza o fantasia nelle morti e in questo il predecessore stravince 5 a 1. Gli andrebbe tuttavia riconosciuto un discreto inserto allucinatorio che ben si presta all'ideale del dormiveglia tipicamente aperto a suggestioni e inquietudini ambientali (nonchè scopiazzato dallo storico boogeyman dell'incubo; Freddy Kruger). Purtroppo il fatto che qui le vittime non siano colte in stati di semi-incoscienza vanifica il discorso. Almeno hanno provato a diversificare le cose. Certo, avessero almeno provato a farlo meglio...

4 - Barely legal



Questa volta tocca a B2 perdere 7 a 1 negli aspetti più pruriginosi e adolescenzialotti. Triste porlo come pregio del film ma all'ascolto di dialoghi insopportabili preferisco vedere del sano e gratuito nudo femminile. Sic, questa serie mi sta imbarbarendo...

3 - Riavvio ma non troppo



Sequel diretto per riferimenti (i personaggi conoscono l'omicida della clinica di Boogeyman 2) e correlazioni famigliari (inizia con la figlia del Dr. Mitchell Allen/Tobin Bell) che stravolge alla base la figura del mostro, annullando ogni plot, subplot e qualsivoglia altra traccia narrativa del predecessore. Epurato quindi il boogey-serial killer (che ricordiamo essere ancora in libertà ma tanto chissene..) in favore della parziale riscoperta entità soprannaturale che animava il primo film (ormai apparentemente un lontano ricordo). Non mi pare di avere mai visto casi talmente eclatanti; immaginate "Ritorno al Futuro parte 2" con protagonista lo sconosciuto amico di Marty che trova alcuni manoscritti di Doc dentro cui viene negata l'esistenza della DeLorean, perchè loro nel tempo ci hanno viaggiato con un sottomarino a forma di temaki. O qualcosa del genere. Solitamente lo spettatore si dovrebbe sentire preso per il sedere ma è inutile dire che da tale respawn revisionista il film abbia tratto solo giovamento.

2 - Il sacrificio



Conscia di non poter sconfiggere il Boogeyman, la protagonista si assume ogni resposabilità degli omicidi allo scopo di allontanare ogni dubbio sull'esistenza del Babau da parte dei presenti. Ovviamente lei fa una brutta fine (brutta nel senso di mal pensata e peggio realizzata). Chiusura inusuale e apprezzabile, nonostante tutto.

1 - La prima mezz'ora


Un solo morto ammazzato, si profila l'ipotesi del Boogeyman concettuale; esiste se credi nella sua esistenza perchè la paura lo alimenta, giustificandone la presenza. In parole povere; c'è se credi ci sia. Al terzo tentativo viene finalmente identificata la posizione congeniale del carattere centrale alla serie, manca ancora il resto ma ho fiducia nei produttori; sicuramente Boogeyman 13 sarà un film riuscito in ogni sua parte.

Worst

5 - Le apparizioni a sorpresa di Bughi



Inizialmente risiede nell'armadio e sotto il letto, anfratti densi di paure infantili. Ma che ci fa dentro la lavatrice?? E nel bauletto metallico in mezzo alla stanza?! Appare, scompare, agita la manina a pochi centimetri dal malcapitato e la ritrae quando quest'ultimo si accorge della sua presenza. Ci sono, non ci sono, ci sono; buh! Forse cita l'horror asiatico o l'uomo della morte di Army of Darkness (anche nel getto di sangue in orrenda computer grafica), non lo so.

4 - I bagliori nel buio di Bughi



Boogey è discotecaro e si porta sempre appresso i faretti del palco. Oppure le luci lampeggianti gli escono dal culo? Perchè, da come si muove, verrebbe da supporre che lì ci sia la palla specchiata...

3 - L' incoerenza omicida di Bughi



Come mai il Boogeyman trucida il tizio nero e l'amica bionda, due ai quali della leggenda metropolitana non poteva fregare di meno? Risposta: perchè fanno parte della ristretta cerchia di caratteri che godono approfondimento maggiore del fumo nel bong aspirato dal nerd della situazione. Morti inutili e nonsense buttate lì per fare volume. E poi perchè alcune vittime spariscono nel nulla senza che il loro corpo sia mai ritrovato (il videogiocatore e il fighetto), mentre altri vengono scarnificati e lasciati a marcire in giro per il dormitorio (la biondina, il boyfriend)? Più che incoerenza, questa è discriminazione!

2 - Il look alla moda di Bughi



Capello lungo, unto e corvino. Faccia pitturata di bianco. Linguacce ed espressioni pagliaccesche. Parlata coi rutti. Che ci fa il cantante dei Dimmu Borgir nel film? Fategli vedere Monster & Co., vi prego...

1 - Dagli al Bughi!



La prima posizione de "i cinque motivi per non credere nell'esistenza dell'Uomo Nero" è, ancora una volta, il Boogeyman stesso. L'idea del film funziona finchè rimane una presenza percettibile quanto indefinita, ombra nella notte che gioca con le fantasticherie dell'impaurito di turno. Poi arriva 'sto omaccione in spolverino ed è la fisicità che uccide ogni terrore inconscio. Un film sbagliato dentro.