DC Comics ha premuto il pulsantone rosso, resettando il proprio universo fumettistico. Follia suicida o ragionata operazione di restyling e svecchiamento? 52 numeri 1 per altrettanti personaggi o gruppi più o meno iconici. Iniziamo con l'analizzare le viscere cartacee delle uscite dal 31/08 al 07/09:
ex-aequo
5 - Justice League International
5 - Justice League International
Il rimando all'altra League deve stare talmente sulle balle a quelli DC che l'hanno scritto piccolo-piccolo sulla cover; niente grassetto e colorazione interna trasparente, praticamente invisibile. E allora parliamo di tale Justice International; inizia molto bene, con la selezione degli eroi da parte dei primi ministri internazionali che nella scelta rivolgono più attenzione all'apparenza e al controllo invece che all'efficacia e utilità di azione.
Il tono si prefigura scanzonato, con personaggi consapevoli di appartenere ad un team di ripiego, eppure entusiasti di esserci pur di uscire dall'anonimato. Il precariato colpisce anche l'ambito superomistico, ma non tutti sembrano stare ai patti e Guy Gardner si licenzia ancora prima di essere assunto.
Togliere - temporaneamente - di mezzo il più potente fra i candidati, rende la squadra ulteriormente disconnessa, isterica e priva di un leader forte. Quello imposto, Booster Gold, sembra più attento all'immagine pubblica che al coordinamento della squadra.
Seguono fin troppe pagine con brutte scazzottate. Dopo tanta leggerezza non mi sarebbe dispiaciuto ricevere una secchiata di acqua gelida, invece torniamo alla disimpegnata inside-joke per cui vale la pena ridere dell'insieme. Distribuito in tre parti, si distingue in una prima divertente selezione salvo poi ricadere nel tranello della presentazione di personaggi che nulla hanno da dire. La prima missione funziona nell'impianto comunicativo ma diventa quasi subito convenzione disposta nella più classica formula supereroica.
Il tono si prefigura scanzonato, con personaggi consapevoli di appartenere ad un team di ripiego, eppure entusiasti di esserci pur di uscire dall'anonimato. Il precariato colpisce anche l'ambito superomistico, ma non tutti sembrano stare ai patti e Guy Gardner si licenzia ancora prima di essere assunto.
Togliere - temporaneamente - di mezzo il più potente fra i candidati, rende la squadra ulteriormente disconnessa, isterica e priva di un leader forte. Quello imposto, Booster Gold, sembra più attento all'immagine pubblica che al coordinamento della squadra.
Seguono fin troppe pagine con brutte scazzottate. Dopo tanta leggerezza non mi sarebbe dispiaciuto ricevere una secchiata di acqua gelida, invece torniamo alla disimpegnata inside-joke per cui vale la pena ridere dell'insieme. Distribuito in tre parti, si distingue in una prima divertente selezione salvo poi ricadere nel tranello della presentazione di personaggi che nulla hanno da dire. La prima missione funziona nell'impianto comunicativo ma diventa quasi subito convenzione disposta nella più classica formula supereroica.
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