venerdì 20 marzo 2009

Yes Man


Regia: Peyton Reed
Durata: 1h e 42m
Jim Carrey dice sempre di sì. Soprattutto alle sceneggiature penose.

Best

5 - Faranoosh

Lui clicca su cercamogliepersiana.com e dopo un po' appare Faranoosh. Eh! Eh! Anche se il personaggio cade presto nel dimenticatoio, vista l'occasione per un pizzico di cattiveria servita sul piatto d'argento ma attestata a livelli di pudore bambinesco.

4 - Lo so che non stai parlando



Ecco, lo sapevo. Al secondo minuto già si giocano lo scambio di battute migliore del film.

3 - Norman


Forse è capitato a lui il ruolo che spettava a Carrey? Il capoufficio cosplayer si inserisce nel gruppo di entità impossibili che popolano il film. Poi viene licenziato e il precariato lo rende meno caricatura, quasi realistico. Best solidale e un pat-pat sulla spalla.

Per un istante mi ricorda che a Carrey non serve la mimica a briglia sciolta ma solo un bravo regista capace di coglierne e valorizzarne i tempi comici.

2 - Can't buy my love



In "Una settimana da Dio" la commedia romantica funzionava poco e male, qui si avverte maggiore attenzione riposta nella doppia indole comica e sentimentale ma finisce che delle due nessuna prevarica l'altra, annullandosi avvicendevolmente. Troppo forzate le stralunate improvvisate di un personaggio così frustrato e ozioso. Troppo studiati a tavolino gli amorosi scambi di effusioni. Troppo assurdo il pretesto per cui si lasciano per poi ritrovarsi. Però la sequenza all'Hollywood Bowl non è male e rimane qualcosa di quello stranamore talmente improbabile da essere quasi credibile.

1 - Il morto




Worst

5 - Noblesse Oblige


Centra
Non discuterei della grossolana trovata della nonnina pompinara, erano cose che i nostrani cinepanettoni già facevano vent'anni fa. Discuto piuttosto l'utilizzo di Carrey per uscite comiche che sarebbero state trite anche nelle peggiori school-comedy adolescenziali degli anni novanta. Se poi una simile scena te la chiami fin dal quarto minuto del film, beh...

4 - Lezioni di chitarra

Luis Guzman vuole buttarsi di sotto e Carrey ne approfitta per esibire le proprie capacità strimpellatrici in un concertino con tanto di coretto. Dopo l'ennesima cazzata sul karma (ad ogni propositiva nuova conoscenza del protagonista corrisponde una pronta e imprevedibile occasione di utilizzo) viene quasi voglia di spararsi in via endovenosa un paio di stagioni di My Name Is Earl. Così.. tanto per farsi due risate.

3 - Ubriachezza molesta

Boh.. La guardo e, non so.. vorrei andare via, fare qualcosa di diverso. E' vero che quando l'attore finge ubriachezza raramente risulta convincente. Il problema è duplice perchè se finge di essere ubriaco tende ad esagerare e se più o meno leggermente si avvinazza sul serio esagera ancor più. A meno che non sia un abitudinario della sbornia capace di misurarsi e controllare ciò che vuole dare all'interpretazione (Kinski piuttosto che Haber, per fare due esempi). Capisco che Carrey non sia un rottame umano ripreso da Kaurismaki però qui appare proprio come un cane d'attore a cui mettono in bocca dialoghi improponibili. E comunque la scena dura troppo, per essere solo puerile tappabuchi.

2 - Terrence Stamp

Cosa ti è successo, Generale Zod? Non solo sei invecchiato proprio male e dimostri tutti i tuoi 120 anni ma vieni ormai relegato a comparsate di terzo piano, con un debole per ruoli da santone o vecchio saggio che blatera cose insensate. Una volta avresti potuto conquistare l'universo, avresti potuto fare il culo a Superman e puoi farlo ancora; vola Terrence, liberati dalla zona fantasma!

1 - No Man



Il presupposto su cui si regge tutta la baracca è una bugia. Non è vero che Carrey dice sì a tutto. Dice sì solo a ciò che vuole costringersi a fare. Eccapirai; un personaggio sciocchino e autoreferenziale che volutamente si costringe a fare cose idiote, sceneggiate male e dirette peggio... L'idea comica ne esce a pezzi in favore di una progressione che più prevedibile non si può. Immaginiamo un iter che a metà giunge al proprio contrappasso inversamente temporale, ecco. Non sorprende e diverte proprio poco in nome dell'assolutismo socially correct. Ben più riuscito è stato l'esoterismo alla base di "Bugiardo bugiardo" che pur seguendo una struttura simile si apriva a derive ridanciane tali in quanto improvvise.

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