mercoledì 27 agosto 2008

Boogeyman 2


Regia: Jeff Betancourt
Durata: 1 h e 33 m
La piccola Laura assiste inerme all'omicidio dei genitori. Dieci anni dopo decide di affrontare le sue paure, ricoverandosi in un istituto specializzato nel curare le più disparate patologie mentali. Ma il Boogeyman è in agguato, nascosto nell'ombra alle spalle dei pazienti...

Best

5 - Gabrielle



L'amichetta di Xena ce la mette tutta, prodigandosi in ben due espressioni: una da viva e l'altra da morta. Le riesce meglio la seconda, del resto ognuno fa quello che può.

4 - Le sise



A un certo punto c'è una che si guarda le tette allo specchio. E se non lo faceva lei di sicuro le guardava il regista.

3 - La copula col bacherozzo



Il torrido amplesso sarà anche unnecessary fanservice ma il montaggio alternato con i vermi che entrano nelle carni assume qui i con(not)ati di mordace parallelo metaforico

2 - L'istituto prigione



C'è un corridoio sul quale si affacciano le porte delle varie stanzette. Tutto qui. Minimalista e adeguatamente claustrofobico

1 - Mors tua, noia mea



Non si può negare una certa fantasia nel congegnamento delle morti. Ispirate alle paure dei pazienti, abbiamo nell'ordine:
- l'acluofobico che rimane solo soletto al buio - il misofobo che beve l'acido per ripulirsi dagli scarafaggi mangiati con l'inganno (!)
- l'oniricofobica che viene tagliuzzata e riempita di vermi - l'agorafobico che ha bisogno di "aprirsi" verso l'esterno - la pocrescofobica che viene riempita fino ad esplodere
Scatta il voyeuristico effetto "Final Destination"; la voglia di assistere alla successiva assurdità mortifera evita l'occupazione dello spettatore in pratiche più costruttive rispetto alla visione del film. Come andare al baretto dei vecchi per una canasta o buttarsi di culo sul proiettore nell'audace tentativo di interromperne la programmazione

Worst

5 - Il trauma



Famigliola felice con papà, mamma, sorella e fratellino. A un certo punto arriva un tizio incappucciato che secca i due procreatori. E lo fa solo perchè così stava scritto in una sceneggiatura, senza porsi domande su sensatezza o utilità delle sue azioni.

4 - L'enigmatico psicopatologo



"La paura di Laura non è astratta ma specifica, il termine esatto per definirla è Paura dell'Uomo Nero"
Ma vaffanchiurlo te e le perle stercorare di psicoanalisi in versione budget che vai dispensando in tre minuti di presenza! Sei stato messo lì solo per associazione, così da distogliere i sospetti dal vero assassino. Inutile parlare accademico senza mai sorridere; fattene una ragione!

3 - Boogey Nights



Tobin Bell illustra ai pazienti il suo saggio da edicola "come creare un perfetto serial-killer ed esserne vittima designata"; il segreto consiste nel chiudere dentro lo sgabuzzino un dissociato mentale e poi spegnere la luce! Un affilato bisturi in allegato al primo fascicolo.

2 - Sam Raimi



Come produttore potrebbe fare per l'horror del 2000 ciò che da regista ha contribuito a fare negli anni ottanta, invece con la sua Ghost House Pictures continua a mettere in cantiere remake idioti o fesserie home-video come questa. Deprimente...

1 - Il Boogeyman



Dovrebbe essere la portata principale e invece è una pessima macedonia realizzata con gli scarti marcescenti dello slasher più convenzionale. Spogliato da ogni caratteristica sovrannaturale del predecessore non rimane che uno scemo travestito prevedibilmente infallibile e altrettanto scorretto nei confronti dello spettatore. Occhio alla scenetta dopo i titoli di coda; sembra girata dal nipote dodicenne della truccatrice e lascia minacciosamente intuire il ritorno dell'uomo nero col peggior gusto nel vestire che abbia mai popolato gli incubi fanciulleschi. E questo è anche l'unico momento di vera paura garantito dal film.

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