Regia: Peter Berg
Durata: 1 h e 32 m
Best
5 - La balena spiaggiata
4 - Loser Team-Up
3 - Hancock dà una mano
1 - La vera verità sul superuomo
Worst
5- La testa nell'ano
2 - Il lungo binario della prevedibilità
1 - The Choice
Best
5 - La balena spiaggiata
La scena della balena è divertente, peccato se la siano ampiamente giocata durante il lancio promozionale.
4 - Loser Team-Up
Tre criminali senza speranza si alleano per vendicarsi di Hancock. La mancanza del supercattivo non pesa sul film che trova in altri presupposti la pericolosità offensiva nei confronti di un personaggio apparentemente invincibile.
3 - Hancock dà una mano
Il cattivone minaccia di premere il timer, facendo esplodere il C4. Nel mentre, Hancock appiattisce una semisfera metallica e ne lima i bordi. Se ne esce con la mano mozzata. La prima missione "ufficiale" in veste di supereroe non perde in caustica e sbrigativa risoluzione della problematica.
2 - Altrimenti si arrabbia
L'esplosione di rabbia giunge alla fine per mostrare un lampo di ciò che Hancock sarebbe dovuto essere fin dall'inizio; creatura dotata di potenza invincibile (seppur momentaneamente debilitata), consapevole di convivere con degli esseri umani simili a moscerini. E come tali tratta un paio di... cattivi. Ovviamente.
1 - La vera verità sul superuomo
Un tempo i supereroi prosperavano sulla terra, generando miti e leggende dell'immaginario umano. Poi si sono avvicendevolmente uccisi, dice la Theron. E mentre corrono alla mente battaglie all'ultimo sangue in perfetto Hollywood-style, la verità capovolge ogni prospettiva verso sponde ben più intime e romantiche. Legati in coppie fin dalla nascita, i superuomini sono tali esclusivamente se lontani dal proprio partner. L'amore è la criptonite che li ha resi vulnerabili e mortali, inermi agli attacchi del tempo e degli aggressori. Felice intuizione che prova ad umanizzare un ruolo supereroistico altrimenti stereotipato. Non ci riesce, ma l'idea c'è.
Worst
5- La testa nell'ano
Hancock infila la testa di un tizio nel culo dell'amico. Pacchiana la scena e orrenda la musichina che l'accompagna, valida al più per un brutto sketch del David Letterman Show.
Sarà ubriacone, vestirà malissimo e probabilmente puzzerà di urina. Ma qualcuno mi potrebbe spiegare per quale motivo un Dio in terra viene costantemente trattato a pesci in faccia da grandi e piccini? Si vuole creare il background di disistima nei suoi confronti, sarebbe però bastata la parte iniziale col bambino che lo apostrofa con "stronzo" (beata ingenuità). E invece gli tocca ogni genere di contestazione con tanto di beghetta del volgo. Questi fanno la predica ad uno che potrebbe smuovere le montagne con un rutto. Si è capito che Hancock deve essere sfigato ma anche al didascalismo c'è un limite di sopportazione.
Deriso per la sua voglia di formare un brand no-profit ma provvidenziale nel subordinare l'uomo al superuomo, Jason Bateman è lo specialista in pubbliche relazioni che mira al rilancio d'immagine di Hancock. Il ruolo sembra accattivante ma finisce presto col porsi in secondo piano, dimostrandosi un semplice punto di convergenza fra Will Smith e Charlize Theron.
Sarà ubriacone, vestirà malissimo e probabilmente puzzerà di urina. Ma qualcuno mi potrebbe spiegare per quale motivo un Dio in terra viene costantemente trattato a pesci in faccia da grandi e piccini? Si vuole creare il background di disistima nei suoi confronti, sarebbe però bastata la parte iniziale col bambino che lo apostrofa con "stronzo" (beata ingenuità). E invece gli tocca ogni genere di contestazione con tanto di beghetta del volgo. Questi fanno la predica ad uno che potrebbe smuovere le montagne con un rutto. Si è capito che Hancock deve essere sfigato ma anche al didascalismo c'è un limite di sopportazione.
2 - Il lungo binario della prevedibilità
Hancock è un blockbuster estivo e per tutta la sua durata fa pesare ogni scontatezza ed ovvietà riconducibile all'appartenenza, dai tempi comici che puntuali giungono a rendere serafici i momenti apparentemente meno edificanti agli effetti speciali dediti al trito riciclo, privi di originalità figurative o caratterizzazioni utili a diversificare questa produzione rispetto ad altre mediocrità. Considerati alcuni buoni propositi narrativi, si sarebbe dovuto fare altrettanto per l'aspetto prettamente visivo.
1 - The Choice
Il momento clou; uno ci crede fino alla fine, spera che Hancock si renda conto dell'insensatezza di un immortale con i superpoteri rinchiuso dentro un penitenziario per bulletti di periferia, auspica che spazzi via il carcere con un gesto della mano per tornare a bere qualche sottomarca di whisky scrauso, soprattutto si augura che quell'enfasi pomposa non sia diretta verso redenzioni che profumano di Arbre Magique (rosa selvatica, per la precisione). E invece... è come se uno infilasse la sua mano sotto le tue natiche mentre stai per sederti. Non bello, proprio no.
1 commento:
Grande Will! Bel film, ma mi aspetto di più per la prossima uscita.
Cya!
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