domenica 12 aprile 2009

The Grudge 3



Regia: Toby Wilkins
Durata: 1h e 30m
Passi il primo. Vada per il secondo. Ma che c'avranno da essere così incazzati da scassare le balle anche nel terzo?

Best

5 - 305



La stanza 305 sarà la sottosfruttata locazione scatenante del film ma almeno inizialmente mantiene alcune inquietudini da Hotel 626. Il fascino della stanza maledetta, spoglia, nuda, sepolcro di violenze percettibili.

4 - Sprachen Sie Japanisch?



I giapponesi parlano in giapponese. Almeno in Giappone. Non sono analfabeta e mi è sempre gradito l'uso del sottotitolo, thanks.

3 - Riassumendo



L'unico elemento riconducibile al Grudge originale è l'allegra famigliola nipponica, qui brillantemente mostrata durante i titoli di testa nel suo momento di maggiore intimità. Leit motiv della serie; padre omicida-infanticida, madre tarantolata, Gobbolino il gatto della strega e bambinello uscito da un videoclip dei Tokio Hotel. Tante belle facce che in livido b/n spiegano la situazione. Per questione di diritti e in funzione al risparmio non viene fatto alcun cenno alle vicende del personaggio interpretato da Sarah Michelle Gellar. Che è un pre-supposta intelligente, viste certe malsane derive dentro cui andava a impantanarsi il secondo film.

2 - Vicini di casa



Nell'orrore che a caso colpisce gli inquilini condominiali si prospettano due segmenti basilari. Nel primo il singolo o il gruppo (sia esso famigliare o composto da comunione di attività/affinità) agisce indipendentemente e come tale si scontra con l'entità malevola ("Demoni 2" di Bava Jr., per dirne uno). Nel secondo, il male sedimentato fra le mura domestiche viene affrontato dall'unione di più persone o gruppi di persone che interagiscono attivamente fra loro (come in "Troll" di Buechler). The Grudge 3 è un po' uno e un po' l'altro, localizza il movimento degli spiriti inquieti attorno ad una zona limitata salvo poi barare (passi il primo gancio al secondo film ma era proprio necessario uccidere la dottoressa?). Prova a creare un'interazione elementare fra soggetti che tuttavia scompare sul nascere (letteralmente; a che pro massacrare la pittrice e la ragazzetta? a cosa servono quelle morti?). Nonostante i risultati siano patetici, la location riesce inizialmente a comunicare qualche eco vagamente ispirato, fosse anche in indiretta relazione con i titoli (o il microgenere) sopra citato.

1 - Splinter again?



Il regista è Toby Wilkins. Proprio quello di Splinter. Personalmente lo apprezzai poco e ancora oggi, a ripensarci, lo trovo un modesto esempio di produzione low-budget con alcuni rari momenti di buon cinema. Lui mi sembra registicamente migliorato, con riserve. Trova un buon equilibrio nel presentare ed introdurre i personaggi (ricercando tempistiche inusuli per simili uscite DTV), rinunciando inoltre all'escamotage della confusionarietà visiva che non sarà mai stata virus del brand ma ben si sarebbe prestata a certe apparizioni con fast-forward del fotogramma. Si relega però a ruolo di inserviente che mantiene un buon girato nei primi quaranta minuti ma viene successivamente sopraffatto dalla mole di informazioni che vorrebbe inserire. Conferma l'idea mediocre con qualche guizzo sopra la media che mi sono fatto e tanto basta per concedergli il beneficio della prossima revisione (balzo di qualità or die!).

Worst

5 - Dottore, è meglio che venga qui



Siete l'addetto alla sorveglianza nel centro psichiatrico e sembra che la vostra unica mansione sia monitorare un ragazzetto chiuso nella sua stanza. Succede che siccome Le Ore e l'iPod hanno la precedenza non lo vedete invocare il vostro aiuto. Riuscite però ad assistere mentre viene lanciato sulle pareti e sul soffitto da una forza invisibile, come un crash test dummy dalle articolazioni snodabili. Come reagite?
A) Urlate agitando le braccia e invocando il vostro dio azteco promettete di non stuprare più i gatti del vicino
B) Chiamate immediatamente la polizia, la guardia nazionale, i pompieri, l'Uomo Ragno e Jimmy Ghione
C) Rimanete ad osservare la scena, poi con flemma da piccolo lord anglosassone componete il numero e impassibili in volto pronunciate con rigoroso tono distaccato: "Dottore, è meglio che venga qui.."
Qualunque sia la vostra risposta, qualcuno lo inserisca nella worst acting collection, presto! presto!


4 - Dark Water



Ancora l'ennesima chiamatissima scena della vasca da bagno?! Vi preeeego... Non è un film "di/tratto da" Hideo Nakata che dell'acqua ha fatto una fissa contestuale. Shimizu (che del film è produttore e certe cose dovrebbe correggerle) è quello di Marebito, di Reincarnation.. Il fatto che entrambi facciano quasi pena non è una scusante!

3 - Amityville J-Horror



Il fratello impazzisce come fossimo in un qualsivoglia Shining o Poltergeist II. Compie il solito iter del buono soggiogato da forze diaboliche; all'inizio si incazza e urla istericamente, poi si chiude nel suo privato boschetto della fantasia, infine prende l'arma contundente o affilata del caso e trancia la gola di turno. A parte l'insensatezza del processo - talmente rapido da essere pic indolor - mi ha infastidito il burlesco contrappasso di cui subisce tutta l'inettitudine riposta in fase di scrittura. Occhio all'apparizione "grudgiosa" che annichilisce i termini qui finora impropriamente riportati di "ridicolo involontario" (vedi Worst #1).

2 - Mr. Potato Head



Il signor Testa di Patata piace al bambino zombi, tant'è che se lo porta appresso nel giroscala. Come farà a toccarlo? E perchè alcune vittime vengono fatte sparire mentre altri sono mummificati? Boh.. Non si capisce e in fondo non credo sia importante. E' però essenziale creare delle stabili e durature regole implicite fra finzione/narrazione e spettatore. Posso anche accettare il modo di agire del pallidone immaginandomi, chessò: l'appropriamento dell'anima (sparizione) piuttosto che la corruzione del corpo (mummificazione). Ma parliamo ancora di spiriti, entità soprannaturali.. giusto? Roba intangibile finchè non la riteniamo tale o giù di lì. Se metti il giocattolo che scorrazza dentro casa stai barando col tuo stesso genere di appartenenza, falsando le fondamenta poste dai predecessori. Faccio l'esempio del giocattolo ma potrei citare l'uso sconsiderato delle apparizioni a sorpresa in luoghi prettamente fisici (ovvero delimitati da porte e barriere). Viene da chiedersi: se tiro un calcio in faccia alla tarantolata, quella minimo rimane spiaccicata alla parete perdendo parti di sè in giro. Eppure all'occorrenza appare e scompare da una stanza all'altra, ce l'hai davanti e poi ti fa BU' alle spalle.. Se vuoi cambiare le regole devi quantomeno giustificarle, cosa che il film non prova mai a fare ma anzi si compiace nel glissare sulla propria sovrastruttura di assurdità.

1 - Cadendo nel buco



Di sceneggiatura, s'intende. Uno script talmente approssimativo che semina poco e raccoglie ancor meno. Poggiando sul nulla ovvio si finisca poi con lo sbarellare nella delirante sequenza del rito, di cui non sono comprensibili le ridicole modalità e tantomeno le finalità (considerata la marchiana chiusura del film). A che serve tutto l'ambaradan di messa in scena operato dalla sorella della tarantolata? Perchè lei stessa finisce in quel modo (non si tiri in ballo il rancore, ve..)? E la sorellina? Qualcuno me lo spieghi. Davvero.

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