venerdì 5 settembre 2008

Reservation Road


Regia: Terry George
Durata: 1 h e 42 m
Un avvocato (Ruffalo) investe e uccide involontariamente il figlio di un insegnante (Joaquin Phoenix). L'avvenimento segna profondamente la vita di entrambi, rispettivamente turbati dal senso di colpa e dal rancore vendicativo, fino all'inevitabile confronto finale.

Best

5 - Mira Sorvino



Si vede poco ma c'è, con o senza push-up..

4 - Chat forcaiola



L'etere porta conforto a personalità svuotate dall'affetto dei propri cari; pretesto vendicativo mascherato da avatar figliare. Leit-motiv sulle pericolose derive giustizialiste indotte dall'incapacità investigativa degli organi competenti e specchio emblematico dello scambio di private sensazioni messaggiate verso l'ignoto. Nella speranza che qualcuno recepisca il messaggio.

3 - Padre/Figlio/Padre



Il padre confessa al figlio il suo essere stato figlio prima di padre. Riflessi di sincerità ridondanti ma capaci di trafiggere i caratteri. Decretando la supremazia dell'affranto Ruffalo nei confronti del bidimensionale Phoenix.

2
- Reservation Road



Fine degli ideali e tracimazione ultima per il quadretto di famiglia felice simil-spot televisivo.

1 - Entriamo in casa...



Il pianto giunge finalmente liberatorio, al buio, nel silenzio della notte. Inizia il processo di elaborazione di un lutto a lungo rimandato, represso fra pretesti di rabbia e rancore.

Worst

5 - Jennifer Connelly



Piange, urla, somatizza.. svolge il suo ruolo di spalla riempiendo lo schermo di sofferenze ectoplasmatiche. Ma non basta.

4 -
La registrazione postuma



Melodramma da rapina a mano armata di cipolle, con l'aggravante del didascalismo finale. Le sceneggiate napoletane erano avanti di almeno cinquant'anni rispetto a questo vecchiume dalla lacrima facile.

3 - L'amore negato



"Dipende da me?"
Lei ha bisogno d'affetto ma lui non vuole amoreggiare, il momento che t'aspetti nella telefonata sequenza della crisi sotto le lenzuola. Così lineare, prevedibile...

2 - Se non mi uccidi mi uccido



Il climax emozionale poggia su due attori che recitano una parte troppo stretta per i loro personaggi. Dialoghi talmente costruiti da annichilire ogni pathos e scatta l'actor-service, il primo piano teatrale ad uso e consumo del recitato.

1 - Io thrillo, tu thrilli egli thriller



Fra tutti gli avvocati ai quali appellarsi, Phoenix capita nello studio legale del proprio carnefice. Cosa gli sarà passato per la testa, al regista di Hotel Rwanda, quando ha ritenuto opportuno inserire un cannovaccio thriller basato sul rapporto materiale e tangibile... Come una mortificante dichiarazione d'intenti mirata all'incapacità di approfondire situazioni e sensazioni col solo ausilio dei fantasmi interiori. Terry George mostra il ventre in segno di resa. E non è un bello spettacolo.

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