domenica 11 settembre 2011

DC: The New 52 - ex-aequo Best #5


Post spezzato in dieci parti al fine di fornire una lettura agevole nonchè una regolare cadenza di pubblicazione (quotidiana, imprevisti permettendo). Completata la disanima, i singoli post saranno accorpati nella classica formula di B&W#5.



DC Comics ha premuto il pulsantone rosso, resettando il proprio universo fumettistico. Follia suicida o ragionata operazione di restyling e svecchiamento? 52 numeri 1 per altrettanti personaggi o gruppi più o meno iconici. Iniziamo con l'analizzare le viscere cartacee delle uscite dal 31/08 al 07/09:


Best


ex-aequo


5 - Batgirl

Incipit col serial-killer munito di lista della morte e un'uccisione idiota a dir poco.
L'omicida seriale che funge da collante a vicende supereroistiche è un subplot sfruttato da sempre (in tempi recenti rivisto anche nel Brand New Day di Spider-Man) ma raramente efficace o anche solo soddisfacente nello sbrogliare la matassa delle motivazioni/rivelazioni d'identità. Anche qui si prefigura un villain non brillantissimo (la sconclusionata parte finale) ma Gail Simone è brava a spostare l'attenzione su Batgirl-Barbara Gordon; scritta benissimo e alla quale bastano poche righe per raccontarsi, riuscendo a bucare la vignetta creando un efficace rapporto simpatetico col lettore.
Il mantra si ripete ossessivo prima del rocambolesco salvataggio di una coppia da una banda di teppisti mascherati. La riuscita sequenza d'azione, oltre a fare buon uso degli spazi, ricorre a molta fisicità che lascia emergere certa avventatezza e inesperienza tattica (l'attacco a sorpresa votato al corpo a corpo, la chiusura a penzoloni dal balcone) ma anche prontezza e capacità di improvvisazione nel risolvere le situazioni sfavorevoli (l'uso di oggetti domestici, il "fight a monster, become a monster"). Poi, assieme al costume si spoglia del personaggio.
La dissociazione trova spiegazione a metà albo; The Killing Joke è avvenuto, il Joker ha sparato a Barbara Gordon che è rimasta paralizzata tre anni, salvo poi riprendere l'uso delle gambe e guarire dal trauma fisico. Quello psicologico invece è rimasto.
Ma ci torneremo sopra. Nel frattempo, Barbara decide di trasferirsi per ricominciare la propria vita e suo padre Gordon accetta mestamente la scelta. La soluzione del trasferimento è una classica trovata finalizzata alla definizione dello starting point, solitamente associata a nuove cerchie di amicizie e/o presenza di un coinquilino. Che infatti non manca neppure qui, nella figura di Alysia, attivista dalla parlantina sciolta.
In seguito, a Barbara arriva la segnalazione dell'irruzione del tizio incapucciato in un ospedale e ci si fionda con la batmoto. Arrivata sul luogo del crimine, non fa in tempo a dire "ha chiamato Cloak, rivuole la sua cappa.." che il cattivo le punta la pistola contro.
Cade la maschera. Per quanti tentativi di autoconvincimento possa fare, Barbara e Batgirl sono e saranno sempre la stessa persona. Le insicurezze di una diventano quindi le debolezze dell'altra che, incapace di reagire, vede commettere sotto ai propri occhi (e quelli della detective McKenna) l'omicidio dell'ennesima vittima designata dalla lista.
Fine. Bel numero introduttivo che rilancia con forza il personaggio. Rimane da constatare il background apparentemente debole, perchè la sola coinquilina non potrà reggere in eterno il gioco delle parti (lei espansiva, l'altra introversa) e basare l'intera run sul trauma di Batbara rischia di esaurire in fretta lo strumento diegetico più potente a disposizione di Gail Simone.

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